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Viti ed ulivi sono coltivati e trattati con passione ed amore, secondo i disciplinari dell’agricoltura biologica, utilizzando tecniche agronomiche del passato in una rivisitazione moderna dei metodi più tradizionali, opportunamente adattate alle nuove esigenze produttive, come ad esempio il non effettuare operazioni di fresatura nel terreno su cui si impiantano il vigneto e l’oliveto. In tal modo l’erba cresce spontaneamente e viene solo periodicamente rasata come fosse un prato. Si creano così delle condizioni di umificazione ottimali, attraverso un substrato organico che permette all’acqua piovana ed ai nutrienti, che si sviluppano spontaneamente, di venire completamente assorbiti. Il suolo inerbito riduce la carica degli agenti patogeni della vite, con conseguente diminuzione della necessità di trattamenti. La vendemmia si svolge in Settembre/Ottobre e viene eseguita manualmente, con attenta cernita dei grappoli. Per le uve bianche, dopo la diraspatura ed una pressatura soffice degli acini si ottiene il mosto fiore, cioè quello derivante da questa prima spremitura, ricco di aromi e nutrienti biologici. E solo questo mosto fiore, senza ulteriori aggiunte derivanti da successive pressature da noi non praticate, fermenta a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox refrigerati. Per le uve rosse i mosti sono lasciati a macerare sulle bucce per circa 15 giorni, per esaltare le caratteristiche dei vitigni da cui derivano ed ottimizzare l’estrazione dei tannini. A fermentazione completata, i giovani vini ottenuti, ricchi di profumi e di sapori, vengono affinati sino alla tarda primavera successiva in appositi serbatoi sino all’imbottigliamento. Da quel momento le bottiglie riposano in cantine sotterranee fino alla commercializzazione. Le procedure fisiche di stabilizzazione, l’imbottigliamento in atmosfera di azoto, senza contatto con l’ossigeno dell’aria, e l’alta qualità dei tappi in sughero, permettono l’invecchiamento dei nostri vini per molti anni.

TENUTA PAGLIAROZZA:

MIGLIORI VINI ITALIANI 2019 DI LUCA MARONI

 

Commento conclusivo di Luca Maroni - Annuario migliori vini italiani 2019
“tre vini di rilevante piacevolezza presenta la Tenuta Pagliarozza.

Il Cà Brando 2016 è un rosso di concentrazione eccellente, al palato morbidamente disposto e all'olfatto dalle spezie balsamiche intensamente espressive.

 

Rara la fittezza d'estratti del morbido bianco Cynthia 2017: per questo e per l'equilibrio acido-morbido del suo gusto, campione di caratura eccellente.

 

Il migliore è il Bianca 2017: enologia esecutiva di nitidezza impeccabile, alta l'integrità ossidativa, e morbida e armoniosa la sua gran polpa d'uva. Chapeau.”

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Le etichette

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